Ala Nova

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Coordinate: 48°08′38.1″N 16°28′11.67″E / 48.143917°N 16.469909°E48.143917; 16.469909
Ala Nova
Il forte romano di Ala Nova.
Periodo di attività forte ausiliario a partire da Domiziano, fino al 400;
a) forte in legno e terra
b-e) forte in pietra;
Località moderna Schwechat
Unità presenti Coh.I Aelia sagittariorum[1]
Equites Dalamtae[2]
Dimensioni castrum 206 x 170 metri, pari a 3,5 ha
Provincia romana Pannonia superiore

Ala Nova era un forte romano alare quingenario che faceva parte della catena di postazioni militari presenti lungo il limes danubiano nel settore pannonico. Si trova nei pressi della cittadina di Schwechat della Bassa Austria, a pochi chilometri ad est di Vienna. L'area del forte di cavalleria si trovava dove oggi sorge Alanovaplatze, il cimitero e la fabbrica di birra nel sobborgo di Klein-Schwechat. Lo stazionamento di un'unità mobile di cavalleria, era strategicamente necessario nella vasta pianura compresa tra le due fortezze legionarie di Vindobona e Carnuntum lungo il Danubio per garantire un migliore intercettazione e rapido intervento nei confronti di bande o eserciti di razziatori germanici.

Forte[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Limes pannonicus.

Le fortificazioni di Ala Nova erano molto probabilmente, agli inizi, fatte di solo legno e terra lungo la riva sinistra del Schwechat (Frauenfeld). Vennero ricostruite solo nel II secolo in pietra, con forma rettangolare presso Alanovaplatz. Nelle vicinanze del forte si trovava un insediamento civile (vicus). Vi era poi una necropoli presso l'attuale piazza principale di Schwechat, a sud dell'antico forte.

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Eduard Nowotny, Die Grabung in Schwechat, Anzeiger der Akademie der Wissenschaften in Wien, Phil.-hist. Klasse, vol. 48, Wien, 1911, p. 44.
  • Johann Ableidinger, Geschichte von Schwechat, Schwechat, Verlag der Stadtgemeinde Schwechat, 1929.
  • Gertrud Pascher, Römische Siedlungen und Straßen im Limesgebiet zwischen Enns und Leitha, Der römische Limes in Österreich, vol. 19, Wien, 1949, pp. 138 ss. & 189 ss..
  • Hannsjörg Ubl, Der österreichische Abschnitt des Donaulimes. Ein Forschungsbericht (1970–1979), Roman Frontier Studies, Oxford, 1980, p. 587.
  • Kurt Genser, Der österreichische Donaulimes in der Römerzeit. Ein Forschungsbericht, Der römische Limes in Österreich, vol. 33, Wien, 1986, p. 564, ISBN 3-7001-0783-8.
  • Manfred Kandler, Der römische Limes in Österreich. Ein Führer, Wien, Österreichische Akademie der Wissenschaften, 1989, pp. 199 ss., ISBN 3-7001-0785-4.
  • Franz Sauer, Fundstelle Rannersdorf. Die archäologischen Grabungen auf der Trasse der S 1, Wien, Bundesdenkmalamt, 2006, pp. 61 ss..

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